La piastra del dispositivo di protezione sotto il reattore distrutto

Nei primi giorni dell'incidente, quando apparve evidente la dimensione del disastro, molti esperti ritenevano che il livello inferiore della costruzione non potesse sopportare strutturalmente i carichi pari a 5 tonnellate di materiali gettate da elicotteri in condizioni di temperatura e pressione supplementari come quelle che si erano generate. 
Gli esperti avevano un forte timore di inquinamento delle acque sotterranee a causa dell’abbassamento della struttura e delle infiltrazioni dei materiali radioattivi verso il basso.
In base a questa possibilità si decise di creare una barriera che avrebbe bloccato il movimento della massa fusa di combustibile del reattore nucleare verso le acque sotterranee. 
Venne deciso di creare un enorme  monolite in calcestruzzo sotto il reattore distrutto della Unità 4. 
L'unicità di questa costruzione fu che la lastra sotto il reattore doveva essere non solo un fondamento, ma doveva possedere anche proprietà frigorifere. 
All'interno del monolite fu quindi organizzato un sistema di tubazioni per la circolazione idrica allo scopo di raffreddare lo spazio sotto il reattore.
I lavori per la costruzione della piastra di protezione vennero avviati il 3 maggio 1986. 
In quel giorno arrivò a Chernobyl il primo gruppo di minatori. Alla costruzione del tunnel sotterraneo e al dragaggio dei materiali sotto il reattore parteciparono 388 minatori, dei quali 234 provenivano dai bacini carboniferi del Don  e 154 dal bacino carbonifero di Mosca. 
Queste persone hanno compiuto un lavoro unico in condizioni estremamente pericolose. Si perforò un tunnel di comunicazione dal diametro di 1.8 mt lungo 136 metri munito di binari ferroviari. Una volta giunti sotto la soletta di cemento del reattore si iniziarono i lavori per costruire l’ ulteriore rinforzo in cemento.
Il lavoro veniva svolto senza interruzione con squadre che si alternavano a turni. Erano vestiti con cappelli e tute bianche, costruivano speciali sezioni di tubazioni e rinforzi in calcestruzzo prefabbricato e montavano le gallerie che avanzavano, Scavavano la terra e la roccia a mano e attraverso la piccola linea ferroviaria la portavano fuori , dove bulldozer e scavatori la smistavano ai punti di accumulo.
Dopo i minatori entravano in azione le squadre di operai per la costruzione del manufatto di protezione in cemento.

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