Progetto Sahrawi, dimensione a Parma

Nel corso del 2002 Help for Children Parma ha deciso di offrire solidarietà al popolo Sahrawi organizzando un progetto dedicato ed ha iniziato un percorso di accoglienza rivolto a un gruppo di 10 bimbi Sahrawi integrati da un accompagnatore. L’organizzazione è stata condivisa con l’ associazione “Jaima Sahrawi” di Reggio Emilia che ha iniziato un intenso lavoro di solidarietà verso il popolo Sahrawi già dal 2000.

Lo sforzo iniziale dell’Associazione sul piano organizzativo e soprattutto sul piano economico è stato rilevante sia perché l’esperienza dell’accoglienza estiva Sahrawi è stata contemporanea a quella bielorussa, sia perché gli appoggi istituzionali all’iniziativa sono stati calorosi sul piano ideologico ma abbastanza scarsi sul piano finanziario.

Nei primi sette giorni i bimbi sono stati ospitati a Parma presso il centro sociale anziani “IL TULIPANO” e, dopo un ambientamento decisamente breve, ne hanno sconvolto i cicli ed hanno scandito nuovi esuberanti ritmi.

Parallelamente sono state avviate le visite pediatriche iniziali che hanno messo in luce purtroppo una serie di carenze e patologie sospettate e gravemente indicative di una serie di condizioni ambientali conosciute e migliorabili con grandi difficoltà.

Fin dall’inizio quindi si è potuto iniziare un esame di carattere generale che ha consentito di mettere a punto una strategia di analisi e terapie individuali articolate sul periodo di permanenza.

Tale attività è stata condotta con una ottima collaborazione delle strutture sanitarie dell’ASL ed è stata diffusa sull’intero arco dell’accoglienza estiva incastrandosi nelle varie località di permanenza.

Infatti, dopo la prima settimana trascorsa a Parma, il gruppo è stato ospitato nelle campagne di Reggio E., a S. Bartolomeo e a Civago, nell’appennino parmense a Monchio, nella colonia marina di Marinella di Sarzana per poi tornare a Parma per l’ ultima settimana prima della partenza.

Tutti questi periodi , lunghi ciascuno tra i 7 e i 10 giorni, hanno fatto sì che l’ esuberanza e la simpatia contaminassero luoghi e persone.

Al termine di questa esperienza possiamo fare alcune considerazioni:

Questo gruppo si è dimostrato veramente come un ambasciatore della causa Sahrawi
La compattezza dimostrata, la simpatia che ha saputo sprigionare, la fierezza e la compostezza durante le manifestazioni ufficiali unita alle trasgressioni e alla spontaneità tipiche dell’età hanno condizionato tutto l’ambiente circostante, fosse un paese, un gruppo, un territorio.

La collaborazione con i vari gruppi che hanno partecipato all’accoglienza è stata positiva
Il lavoro con Jaima Sahrawi ci è stato di grande aiuto e la collaborazione offerta fondamentale, sia sul piano dell’impegno che su quello del lavoro integrato. I gruppi che ci hanno aiutato nella fase pratica hanno fatto la loro parte con entusiasmo e, come spesso succede, hanno dato molto, ma hanno ricevuto tanto, rendendosi conto che la solidarietà non viaggia mai a senso unico.

La portata istituzionale dell’esperienza è di carattere rilevante
La positività dell’esperienza, accompagnata alla serietà delle istituzioni della Repubblica Araba Democratica del Sahrawi che non mancano di perseguire i loro obiettivi con dedizione, consapevolezza, serenità e spirito pacifico, hanno portato a stabilire con le nostre istituzioni locali buoni vincoli di amicizia sui quali è possibile costruire esperienze di collaborazione intensa per il futuro.

Le ipotesi di collaborazione futura possono contare su un partner affidabile
Il rapporto instaurato con le autorità della Repubblica Araba Democratica del Sahrawi e del Fronte Polisario ha messo in luce aspetti decisamente positivi. Abbiamo avuto interlocutori con le idee chiare, con capacità di iniziativa, con forte volontà di massimizzare concretamente i piccoli aiuti che siamo e saremo in grado di offrire. Tale capacità è parsa evidente fin dall’inizio, attraverso la figura dell’accompagnatore del gruppo, perfettamente integrato in esso pur rimanendone riferimento importante.

Dal 2003 l’esperienza è stata ripetuta e incrementata in quanto l’ospitalità è stata estesa a due gruppi di 10 bambini per 60 giorni.

Tali gruppi sono stati ospitati in vari paesi della nostra provincia attraverso gli sforzi congiunti della nostra associazione e della Comunità Montana Val Parma, precisamente a Langhirano, Monchio, Calestano, Tizzano, Berceto, Felino, Collecchio. I gruppi hanno effettuato un periodo di vacanza al mare a Riccione.

Con grande sforzo e con molto impegno ha preso avvio un progetto complesso di assistenza medico-sanitaria articolato in tre anni denominato
Farmacia Sahrawi.

La nostra Associazione, con questo progetto, si è inserita in un più vasto contesto di aiuti tesi a fornire il più possibile una capacità di risposta medico assistenziale sul posto tramite il restauro e il riallestimento di dispensari locali, la fornitura di principi attivi medicinali, la fornitura di attrezzature e incapsulatici necessarie alla produzione sul posto di medicinali con un rapporto di costi decisamente basso rispetto agli utilizzi tradizionali.

Gli aiuti inoltre verranno estesi alla formazione di personale medico e paramedico.

La complessità dell’operazione e soprattutto la sua dimensione sono aspetti rilevanti e qualificativi di questo intervento la cui realizzazione è stata possibile soprattutto grazie all’aiuto concreto della regione Emilia Romagna e della Provincia e del Comune di Parma che hanno sostenuto economicamente il progetto anche se in modo parziale.

In questo senso proseguono le forme di stretta collaborazione con le altre Associazioni per produrre un lavoro sinergico in base alle caratteristiche e alle possibilità che ogni gruppo riesce a mettere in campo.

UA-22883671-1