Progetto Maternità Sahrawi


Localizzazione dell’intervento
Campi profughi Sahrawi in Algeria
Ospedale Nazionale Sahrawi di Rabuni

Nome e cognome del referente per il progetto
Gianpio Baroni, Responsabile progetto Sahrawi


Descrizione del progetto

Ambito d’intervento
Il soggetto destinatario è rappresentato dalle popolazioni Sahrawi che vivono nei campi profughi nel sud dell’Algeria. Le condizioni di vita, direttamente monitorate da missioni condotte dalla nostra associazione anche da ampie rappresentanze degli Enti Locali della nostra provincia e dall’AUSL di Parma, sono particolarmente dure sia dal punto di vista climatico, che presenta condizioni estreme, sia dal punto di vista igienico, pesantemente condizionato dalla mancanza di acqua. In sintesi la popolazione è costretta a vivere solamente di aiuti internazionali che si vanno comunque man mano restringendo. La nostra associazione ha in corso un progetto di forniture di carattere medico e sanitario abbastanza vasto, integrato in un programma di aiuti più ampio coordinato a livello regionale, ma decisamente non risolutivo e comunque in grado solamente di arginare le emergenze continue.

Principi e motivazioni che lo hanno ispirato
La condizione di grande precarietà nella quale si svolge il processo di natalità ai campi determina un tasso di mortalità infantile particolarmente alto. Esso potrebbe in larga misura essere ridimensionato attraverso la fornitura di una serie di macchinari in grado di consentire adeguata assistenza durante la gravidanza, naturalmente con l’aiuto di personale adeguatamente formato.

Altri fattori concomitanti (scelte organizzative, pressioni sociali, ecc.)
Tale intervento costituisce un ulteriore tassello nel piano di aiuti sanitari cui la nostra associazione partecipa e che già ha dimostrato interessanti sinergie perché parte di un disegno organico

Analisi della situazione e dati che sostengono il progetto
Si ritiene importante che vengano fornite apparecchiature che abbiano carattere di uniformità con quelle in uso nei reparti della clinica ostetrica dell’Università di Parma e nei presidi ospedalieri dell’AUSL; questo potrebbe permettere un “help in linea” con gli operatori sanitari del nostro territorio. Inoltre l’azienda fornitrice deve avere una rete commerciale e di assistenza presente in modo capillare anche in Nord Africa e strumenti configurati per operare nelle lingue parlate in Sahrawi.

CARDIOTOCOGRAFI
Il cardiotocografo permette il monitoraggio contemporaneo della contrattilità uterina e del battito cardiaco fetale evidenziando eventuali sofferenze del feto. E’ utile nel monitoraggio della gravidanza fisiologica, in quella a rischio e in particolare nelle fasi prepartum. Permette quindi di valutare i rischi di un parto spontaneo indirizzando gli operatori sanitari verso un eventuale intervento chirurgico.
Nelle situazioni previste, in un ambiente sabbioso, i modelli da prendere in considerazione sono privi di tasti per limitare al massimo l’incidenza di guasti. Devono essere solidi e affidabili in considerazione delle difficoltà ad usufruire dell’assistenza tecnica in loco.

ECOGRAFI
L’ecografia si presenta come un supporto essenziale nella diagnosi clinica permettendo in modo immediato e non traumatico la visualizzazione di organi, tessuti e apparati muscolo-scheletrici.
E’ utilizzabile in applicazioni ginecologiche, ostetriche, fetali e pediatriche; è insostituibile nel monitoraggio della crescita fisiologica e nelle patologie fetali.
In questo caso lo strumento deve essere molto compatto e caratterizzato da una eccellente trasportabilità: questa caratteristica è molto importante perché ne permette l’utilizzo in più reparti della struttura e all’occorrenza anche in altri ospedali.
L’interfaccia utente, semplice ed intuitiva, deve permettere un veloce e facile apprendimento dell’utilizzo anche da parte di operatori sanitari di non grande specializzazione ed esperienza.
Deve essere versatile per essere utilizzato anche ai fini della diagnostica non ostetrica e ginecologica.

La configurazione ottimale per le strutture sanitarie Sahrawi è la seguente:

4 cardiotocografi Philips FM20A completi di carrello ___ cad. € 5.720.00
1 ecotocografo Philips HD3 _________________________ € 25.000.00

E’ opportuno accompagnare i suddetti strumenti con gli accessori ed il materiale di consumo necessari ad un utilizzo rinnovabile di circa 1 anno.

1 trasduttore TOCO mod. M2734A ___________________ € 1.108.80
2 trasduttori US M2736A _______________________ cad. € 1.232.00
3 confezione cinghie M2208A _____________________ cad. € 152.00
5 confezione acquasonic 40483° ___________________ cad. € 31.00
5 confezione carta M1911A ______________________ cad. € 143.20

I trasduttori US possono esser utilizzati anche nei parti gemellari in quanto i cardiotocografi sono già abilitati a tale funzione.

L’ importo complessiva della fornitura tecnica dei materiali è quindi pari a € 52779.00 + IVA.
Sarebbe opportuno, considerando le difficoltà di approvvigionamento elettrico tipiche delle zone, munire ogni apparecchio di gruppo di continuità UPS che lo salvaguarderebbe da sbalzi o mancanze di tensione.

La realizzazione del progetto prevede il coinvolgimento dell’AUSL di Parma ed il sostegno delle amministrazioni pubbliche, in particolare della Amministrazione Provinciale alla quale verrà richiesto di coprire le spese di formazione del personale da individuare per la formazione tecnica.

La relazione tecnica è curata dalla dott. A.Tonini, che ha visitato di persona i campi Sahrawi.

Il progetto in oggetto ha preso immediatamente avvio all’inizio del 2007 con la formalizzazione dell’ordine delle attrezzature necessarie, della loro consegna alla nostra associazione che ha preso le misure necessarie all’invio dei materiali nei campi profughi.

L’intera fornitura è stata approvvigionata tramite la ditta Meditron s.r.l. di Budrio (BO) che ha provveduto alla messa a disposizione in tempi molto brevi allo scopo di poter usufruire per la consegna di un volo diretto Rimini – Tindouf organizzato per il giorno 23/02/2007 in occasione della settima edizione della Sahara Marathon dal Coordinamento delle associazioni dell’Emilia Romagna.

Purtroppo il vettore Air Algerie ha inviato un aeromobile di minori dimensioni rispetto al concordato per cui l’intera fornitura non ha potuto trovare posto sull’aereo.

Tale decisione ha comportato la messa a terra di una serie di materiali tra i quali 2 bancali relativi al nostro progetto, e ciò a insindacabile giudizio della compagnia aerea.

Pertanto solamente il bancale n. 3 è stato regolarmente imbarcato, mentre i bancali n°1 e 2 sono rimasti a terra.

Fortunatamente, da un punto di vista operativo, il materiale del bancale n°3 è stato sufficiente per avviare concretamente il progetto, per cui i 4 Monitor Fetali sono stati messi a disposizioni delle 4 Wilaya che compongono i campi profughi Sahrawi e su di essi è iniziata immediatamente una prima istruzione di base con le prime applicazioni pratiche.

Il materiale rimasto in Italia era composto dall’ecografo destinato all’ospedale e dai carrelli di supporto per i monitor fetali giunti regolarmente a destinazione.

Da quella data abbiamo quindi esperito una serie di ricerche per poter inviare i materiali rimanenti facendo riferimento alla rete nazionale di solidarietà verso il popolo Sahrawi e finalmente tale possibilità ha trovato realizzazione attraverso l’associazione Creativi della notte che ha inviato un consistente carico di aiuti alla popolazione Sahrawi in autunno 2007.
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