Viaggio in Bielorussia di Ilaria

Giovedì cinque aprile, dopo una notte un po' adrenalinica si parte con cuore e valigia pieni. Se le famiglie bielorusse sapessero cosa si prova alla partenza forse non si sentirebbero così in debito. Scrivo subito un sms a Gabriella e Giancarlo per condividere il pensiero e soprattutto per ringraziarli!! E le emozioni più forti devono ancora arrivare...
Dopo un lungo viaggio fra macchina, aereo e pulmino arriviamo a Gomel nella notte. Dimitri ci accompagna nelle nostre tane... La prima è Valentina, la nostra interprete, che scende a casa sua, poi i tre ragazzi di Tuttoattaccato che si fermano all'istituto di Ulukovie per continuare il loro progetto con i bimbi dell'internato. E infine io e le due Mary arriviamo al Tourist.
É notte e anche se sembra ancora incredibile essere lì andiamo a dormire.
Il giorno dopo salutiamo Mariagrazia che parte verso Korma con le sue ragazze.
Io e Mary, la mia inseparabile compagna di viaggio ma anche mamma di mio marito, andiamo al nostro appuntamento in Fondazione, primo compito per Help. Dobbiamo andare a verificare l'acquisto del materiale per il convoglio che sarà a maggio. Dobbiamo definire il viaggio della squadra bielorussa che sarà nostra ospite per un torneo di calcio nella provincia di Parma a maggio e infine dobbiamo prendere informazioni sul progetto Paptest che inizierà nei prossimi mesi nei nostri affezionati villaggi bielorussi.
La mia prima volta in Fondazione! Tutti ci stanno aspettando e ci accolgono con calorosi saluti come se ci conoscessero da tempo. L'atmosfera è famigliare merito di Help per il rapporto che ha saputo instaurare e merito della solita meravigliosa ospitalità bielorussa. Senza perderci in chiacchiere iniziamo a parlare di "lavoro".
Non facciamo in tempo a finire di salutare tutti che la mamma di Nastia, la bimba che ospitiamo da quattro anni, è in strada ad aspettarci.
Anche se è la seconda volta che ci vediamo il cuore batte forte. Lei è più emozionata di noi e scivoliamo in un grande abbraccio.
Facciamo una sorpresa a Nastia e andiamo a prenderla a scuola. Finisce un compito in classe e poi le permettono di uscire. Fuori dalla porta della classe ci siamo noi... Appena ci vede non riesce a controllarsi e ci salta al collo. E io non riesco a controllarmi e mi scappa quasi quasi una lacrima... Andiamo verso casa loro per un immancabile tè e lì arriva il papà. Con lui è il primo incontro... Non fa in tempo a vedermi che mi stringe forte in un abbraccio e lì sento tutto quello che vuole dirmi, anche senza parole!!! Una cosa un po' difficile da descrivere e mi commuovo ancora adesso mentre scrivo. Andiamo verso un ristorante tipico bielorusso, molto accogliente, per mangiarci finalmente dei buoni draniki accompagnati da smetana. Al ristorante ci raggiunge Tania, la "nostra" seconda bimba che è stata da noi per la prima volta l'anno scorso. Conosco così anche i suoi genitori che non smettono di sorridermi e ringraziarmi. Non mi sembra ancora vero di essere lì con loro, finalmente siamo al completo. E sentiamo tutti di essere una grande famiglia.

Visitiamo con loro orgoglio diversi musei della città, il meraviglioso Parco, ci portano a pattinare sul ghiaccio e a giocare a bowling. Tutto questo accompagnato da pranzi e cene. E grazie a Valentina che traduce perfettamente, riusciamo ad approfondire un po' gli argomenti che ci interessano e a cercare di trasformare in parole le emozioni.
Il sabato sera dopo la pattinata sul ghiaccio le bimbe vengono a dormire con noi in albergo. Con i loro occhi stupiti io e Mary mettiamo i nostri due materassi in terra uno accanto all’altro e prepariamo il letto. Fra un gioco e qualche chiacchiera diventa molto tardi. Le bimbe sono felicissime e anche noi e facciamo molta fatica ad addormentarci.
Cosa dire... Non ci sono molte parole o forse è stato tutto talmente bello che sono incapace di spiegarlo. O forse cerco di custodire le emozioni provate.. Ancora non lo so...
La mattina del nostro secondo giorno abbiamo appuntamento con Olga, la ragazza che parla italiano e che ci accompagna al mercato a comprare dei pannolini da neonato.
Il mercato è coloratissimo, pieno di fiori finti. Olga ci spiega che la settimana successiva sarà Pasqua e dopo ci sarà la festa dei morti. Quindi tutti preparano fiori e cibo da portare al cimitero dove mangeranno e festeggeranno per i loro defunti.
Troviamo in un banco i pannolini e dopo l'acquisto ci incamminiamo, con un borsone pieno di vestitini da neonato portato dall'Italia, cariche come i muli, verso l'ospedale del bambino di Gomel. La struttura è un po' antiquata. Aspettiamo il dottore che ci ringrazia molto e ci porta a fare un giro per l'ospedale. É un po' di fretta perché é solo in turno e quindi dopo averci fatto visitare le stanze coi bimbi neonati abbandonati ci salutiamo. Col nodo in gola, guardo la Mary e i nostri respiri diventano profondi per mandare indietro le lacrime. Però era nei nostri programmi già alla partenza dall'Italia portare qualche aiuto a quell'ospedale. E con molta fatica ad addormentarci alla sera ci consola esserci riuscite. Approfittiamo del nostro soggiorno in Bielorussia per salutare anche altre amiche. Siamo ospiti a cena a Reciza da Tatiana, l'accompagnatrice del gruppo che va a Mezzani in estate. A casa sua conosciamo la sua famiglia e alcune sue amiche, ognuna ha preparato un piatto tipico per darci il benvenuto.
La tavola è stracolma e la serata è bellissima, nonostante la lingua riusciamo a inserirci nella compagnia e il risultato è una piacevole festa.
E penso che nonostante la povertà che l'incidente di Chernobyl ha causato e nonostante il pesante regime politico i bielorussi sono persone molto aperte e calorose.
Tatiana e il fratello sono così gentili e generosi che ci accompagnano, dopo aver fatto una piccola ricerca per trovare il villaggio, a visitare un ragazzo che ci ha segnato il cuore. Vadim, adesso maggiorenne, è un ragazzo che ha un ritardo mentale e che é stato ospite per tanto tempo in una famiglia di Help. Ci assicuriamo che stia bene e dopo due chiacchiere e qualche foto da portare alla sua famiglia italiana ci salutiamo e ripartiamo.
La strada che porta al villaggio di Vadim è circondata dalla foresta. La natura é bellissima anche se la vegetazione é ancora indietro. Siamo nella zona maggiormente colpita dalle radiazioni ed é strano perché non si nota niente. Gli alberi, i campi e il fiume sono apparentemente normali, se non fosse per i cartelli triangolari gialli che si vedono dalla strada e che indicano il pericolo di radiazione.
Torniamo in hotel e il giorno dopo é l'ultimo giorno di vacanza quindi ci aspettano un po' di lacrime.
Al mattino con la neve e un forte vento gelido andiamo a salutare Natalia al centro May Flower, che avevamo già visitato durante il convoglio del 2010. Il May Flower è un centro per ragazzi disabili fisicamente e psicologicamente, modernissimo e ben attrezzato. Natalia è una persona splendida, mi ha colpito dalla prima volta che l'ho
vista, in Italia. Appena arriviamo ci accoglie un po' indaffarata nel suo piccolo studio. Con lei c'è una giornalista del quotidiano Gomelskaya Pravda che le sta facendo un'intervista e alla quale noi assistiamo in diretta, senza capire niente. Natalia ci spiega che il motivo dell'intervista è il premio che ha ricevuto poco tempo prima come "donna dell'anno della Repubblica Bielorussa". Io aggiungo che è un titolo più che meritato!
Salutiamo la giornalista che non manca di ringraziare il popolo italiano per l'impegno e la solidarietà che dimostra al loro paese. Appena la giornalista esce facciamo due chiacchiere davanti ad un tè e qualche biscotto.
É arrivato il momento di andare, ci aspettano a pranzo le nostre bimbe a casa di Nastia.
Le ultime ore insieme, il tempo di scambiarci foto, indirizzi di posta elettronica e soprattutto i ringraziamenti. Ci ringraziano per permettere alle loro bimbe di trascorrere delle buone vacanze, lontano dalle radiazioni. Noi li ringraziamo per i bellissimi giorni trascorsi e per i momenti divertenti che le bimbe ci regalano quando sono in Italia.
Ci accompagnano all'hotel e adesso è veramente l'ora dei saluti. Cerchiamo di fare in fretta ma qualche lacrima scappa ugualmente.
Andiamo in camera per chiudere la valigia e cercare di dormire.
Partiamo il mattino presto per Minsk con Dimitri e durante il viaggio vediamo nascere il sole, un'alba meravigliosa ma un po' amara!
Appena atterrate in Italia ci arrivano sms da Natalia, Tatiana e dalle nostre famiglie bielorusse. Capiamo immediatamente che riprendere la nostra normale vita sarà dura perché abbiamo lasciato in Bielorussia una parte di noi e ne sentiamo già la mancanza.

Bonci Ilaria

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