Accoglienza

L'attività principale dell'Associazione consiste nell'accogliere per periodi definiti dell'anno minori in età evolutiva presso famiglie o comitati in grado di creare attorno ai bimbi quell'atmosfera e quel calore indispensabili ad esperienze di questo tipo.

Nata soprattutto per ragioni intuibili di carattere sanitario, l'attività propria di accoglienza si è dimostrata una palestra di solidarietà formidabile. Attraverso questa pratica sono nati e si sono radicati legami profondi ma soprattutto rispettosi di situazioni che vanno interpretate, accettate, condivise e quindi costruite assieme.

Si tratta di un processo capace di scatenare energie solidali di valore profondo.


Sviluppo del ruolo di solidarietà attiva

Anni di lavoro continuo sull'accoglienza hanno messo ben presto in luce nuove situazioni e nuove esigenze manifestate sia per la profondità dei legami via via creati, sia per le mutate situazioni locali.

In questo contesto un ruolo importante è stato svolto dai Comitati Provinciali dell'Associazione, che hanno permesso di estendere la pratica dell'accoglienza a bimbi ospitati originariamente in internati o orfanotrofi.

Ebbene la risposta pratica a queste necessità sono stati i Comitati Provinciali, realtà locali dove abbiamo potuto ospitare gruppi di bimbi che hanno fatto questa esperienza in gruppo, "adottati dal paese", liberando le energie sociali di cui le nostre tradizioni sono ricche.


Estensione del progetto

Il processo di maturazione delle nostre attività iniziali ci ha permesso di puntare ad un ampliamento del progetto originario sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista concettuale. Come ricordato il ruolo medico sanitario, per quanto importante e prioritario, è stato storicamente se non scavalcato perlomeno affiancato da altre priorità, ed a queste vogliamo dare risposta.

Affianchiamo quindi alle steppe e ai boschi dell'Europa centro orientale le sabbie e le rocce del Sahara per tentare di fornire aiuto solidale e concreto alle popolazioni Saharawi scacciate dalle proprie terre d' origine e confinate a vivere in un lembo di terra algerino fatto solamente di sabbia e rocce, con condizioni climatiche durissime e senza alcun materiale di sostentamento.


Chernobyl - Saharawi

Come logico sviluppo delle prime attività di accoglienza, nel 2002 abbiamo affiancato al progetto Chernobyl il progetto Saharawi.

Due popoli estremamente diversi, lontani geograficamente e culturalmente, schiacciati da problemi diversi accomunati in un progetto di solidarietà che intendiamo gestire con la stessa coerenza e con le stesse motivazioni perché pensiamo che la sofferenza dei bimbi parli lo stesso linguaggio in tutte le latitudini e in tutte le razze.

Nel corso del 2003 i due progetti di accoglienza che la nostra Associazione gestisce hanno subito un consistente aumento dimensionale.

Il progetto Chernobyl 2003 infatti ha visto Parma come centro organizzativo di un vasto bacino di utenza che si estende a Reggio Emilia e a Modena. I bimbi che hanno usufruito di un soggiorno estivo presso le nostre famiglie e le nostre strutture sono stati 230 affiancati da una ventina di accompagnatori.

Il progetto Saharawi 2003 ci ha portato ad ospitare, attraverso un percorso omogeneo nel nostro Appennino, 10 bimbi con il loro accompagnatore per un periodo doppio rispetto a quello dello scorso anno. Inoltre un altro gruppo di 10 bimbi Saharawi è stato ospitato per un periodo più breve in collaborazione con Associazioni limitrofe animate dagli stessi obiettivi

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