L'incidente

Nonostante ancora oggi permangano domande senza risposta o situazioni non sufficientemente chiarite, è senz’altro possibile ricostruire in modo attendibile sia la sequenza dei fatti che hanno portato all’esplosione, sia il contesto generale nel quale ebbe luogo la tragedia di Chernobyl.

Soprattutto vorrei cercare di sfatare molto luoghi comuni che hanno molto spesso accompagnato la maggior parte delle le mie personali curiosità su questo fatto in tutti questi anni. Confesso infatti che molti aspetti della tecnologia suscitano in me un personale interesse, per cui le prime risposte che trovai ai miei interrogativi sono tutte basate su una serie di fattori che poi, durante il corso della mia vita sempre maggiormente indirizzata sul versante della solidarietà post Chernobyl, ho dovuto rivedere con attenzione e accortezza.

Negli anni scorsi, quando ho cercato di fare informazione su quanto successo nel 1986 e sulle conseguenze, ho potuto notare tanto interesse, ma una generica conoscenza dei fatti basata spesso su affermazioni non veritiere e molto aderenti a luoghi comuni circolati con grande frequenza all’epoca dei fatti e ancora oggi abbastanza diffusi, anche se, per un osservatore attento e circospetto è oggi possibile reperire informazioni affidabili ben supportate anche tecnicamente.

E’ quindi necessario, a 25 anni di distanza, tentare di dare la maggior parte delle risposte possibili ad un fenomeno, fortunatamente unico nella storia dell’umanità, nato in un contesto storico e sociale che oggi non esiste più, le cui conseguenze hanno e continuano ad avere implicazioni forti e nefaste sulla salute di milioni di persone, dal quale è scaturita un’operazione di fratellanza e solidarietà umane senza precedenti.

Veniamo quindi ai fatti.

Non possono sussistere dubbi sul fatto che la tragedia fu imputabile ad un errore umano, ma oggi molte cose che appaiono scontate o dettate da sequenze quasi demenziali di errori inanellati dovrebbero essere rivissute con un’ attenzione maggiore ai tempi, alle situazioni e alle logiche peculiari dell’epoca e del contesto.

Ancora oggi si legge o si sente che la centrale di Chernobyl era vecchia e fatiscente. Chi scrive o afferma queste cose o è male informato o è in male fede. I lavori di costruzione della centrale iniziarono nel 1970, il reattore 1 iniziò il servizio nel settembre 1977, il reattore 2 nel gennaio 1979, il reattore 3 nel gennaio 1981 e il reattore 4, quello interessato dall’esplosione nel 1983. All’epoca dello scoppio erano in costruzione i reattori 5 e 6, a testimonianza di un concetto costruttivo ancora considerato non solo attuale ma valido.

Vediamone le ragioni.
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